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La luce del presente
note su alcune tele di Leander Kaiser
Carla Babini, Vienna 2008
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deutsch / italiano

In questo processo l'uso della luce assume un ruolo fondamentale. Luce come elemento della natura, come dimensione nella quale persone e oggetti prendono corpo (“vita”, nel senso assoluto del termine). Luce nella quale però contemporaneamente paiono immersi come in una sospensione irreale, una sorta di iper-realtà, di stato di allucinazione. Tale paradosso, di fatto solo apparente, è a mio parere una metafora visiva della consapevolezza razionale che Kaiser riconosce ai personaggi dei suoi dipinti, in particolare al giovane protagonista di questa tela emblematica.

Il filtro della luce diffusa sulla tela che pare avvolgere il personaggio in qualche modo proteggendolo, lo rende vicino e lontano contemporaneamente, in una sorta di “assoluto presente” atemporale e attuale al tempo stesso, nell'attesa di un evento già accaduto, ma in un futuro molto prossimo.

La luce appunto. Una luce calda e piena, vibrante di suggestioni mediterranee e carica di rimandi rinascimentali, che in Kaiser diviene elemento fondante dell'attualità del suo messaggio pittorico, per un rinascimento del Rinascimento. Questa sua acuta capacità di analisi di quel periodo storico-artistico straordinario nella storia europea che diviene al tempo stesso sintesi e trasposizione di quell' unicum nell' hic et nunc del nostro presente storico, fa di Kaiser un artista estremamente interessante anche per il pubblico italiano.

Se l'artista è per definizione un Grenzgänger tra due mondi, tra diversi mondi, nel caso di Kaiser questo assunto pare particolarmente calzante, data la sua profonda sensibilità nell'analisi di temi e suggestioni cari ai maestri e ai classici. Il riferimento esplicito e consapevole a Piero della Francesca, a Duccio da Buoninsegna o a Masaccio (solo per citare alcuni grandi) non diviene mai mera citazione, ma piuttosto interpretazione, in un rapporto dialettico fondato sulla distanza, che permette la contestualizzazione di topoi iconografici in un altrove temporale e geografico, il presente appunto.

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